mercoledì 4 aprile 2012

Cotone


"Ave Maria, gratia piena ... "
Preghiera di una single per vocazione.

Salve, buonasera, ci vediamo, ti vengo a prendere ...
Quanto la fate lunga! Se avete qualcosa da dire, ditelo subito o tacete per sempre. Stop! Basta parole. Basta, andatevene!
Voglio restare sola e mettermi a leggere! 
Leggere poi è una stravaganza per me... perché mi stanco subito, mi viene il mal di testa e a parte un po' di Vite dei Santi e qualche opuscolo ecclesiastico, dono di Don Peppino, e Cuore e i Promessi Sposi in edizione purgata e ridotta, non ho mai letto volentieri niente.
Io, che esisteva una Monaca di Monza e con i baffi addirittura... e con i capelli rossi infuocati, l'ho saputo solo un paio di anni fa dal telesceneggiato col trio Lopez – Marchesini - Biscardi... Figurarsi!
Mi hanno dato un diploma chiudendo un occhio un po' qua e un po' là. 
In fondo servo a dare coraggio agli afflitti e a dimostrare dove si può arrivare con la forza della fede, un po' di memoria e con l'aiuto del tenente dei carabinieri!
Questa mia casetta è l'ideale rifugio per una come me, dove allevare perfino qualche gatto bastardino, con tutto l'indispensabile per il cibo, il sonno e la pulizia personale. C'è persino il televisorino. 
La mia casa è una manna dal cielo.
Sono nata disgraziata, ma con il passare degli anni sono riuscita a non schiattare, a rinsavire e a mettermi nelle mani del Signore.
Ogni notte finisco per trovarmi umanizzata, inginocchiandomi davanti al mio crocifisso tenuto insieme dallo scotch e appeso alla brandina. E tutto, dopo aver sognato e pregato e ringraziato, si esaurisce con il solito intenso formicolio doloroso... ma per fortuna passa presto!
Non mi interessa di voi! Non mi importa della gente. La gente può ormai ascoltarmi, sorridere, stringersi nelle spalle, trattarmi da matta! Che importa, è tutta invidia! E più loro ingrigiscono, più io fremo, rabbrividisco di piacere!
Insultatemi! Avanti! Insultatemi! Ed io sarò bella, sempre di più! Sempre di più!
Fa che venga un po' di buio. Fa un po' più di buio, Signore, ti supplico! Ho voglia di preghiera, di cielo, di buio, di Dio, di tisane di tiglio nel bicchiere buono. Al diavolo! Al diavolo il mondo... Che se ne vada tutto al diavolo!
Ho bisogno solo di me. Dovrò pure trovare il modo di fuggire. Mio Dio, sono vuota, non trovo più nulla. Sono in crisi di astinenza di insulti... sono sfibrata!
Che brutte palpebre ho, sarà meglio che mi vada a lavare.
Brontolo troppo è vero, ma sono affascinata dal mio continuo borbottio punteggiato di affermazioni stravaganti.
Ormai i miei abiti sono i miei pensieri. 
Un tocco di originalità e grazia che voi non riuscirete mai ad ottenere, anche se voi acquistate abiti veri che sono solo brandelli di stoffa di cotone colorati, in negozi di lusso, che costano cinque volte i miei.
Mai in vita mia ho fatto sogni d'amore, un sentimento ben lontano dai miei pensieri, anche se voi, incapaci di credere che si possa vivere senza un piccolo sprazzo di innamoramento, mi avete attribuito relazioni amorose inventate, rivelando la vostra fragilità.
In me l'orgoglio ferito è emozione. Non ha giocato la sua parte come su tante donne, perché non sono affetta da grandi complessi di inferiorità.
Avete idee antiquate! Per voi il matrimonio... è il matrimonio, e l'adulterio una cosa sbagliata. 
Vi sposate, e poi cosa trovate, una piccola casa vuota e polverosa da sistemare. Dovete vedervi correre per le stanze, aggrappate all'aspirapolvere. All'improvviso si imbizzarrisce e comincia a schizzare come una freccia e voi urlate e chiedete aiuto.
Prendete la caccia ad esempio. Secondo me i lavori domestici sono molto più faticosi e rischiosi della caccia, non c'è paragone. 
E poi dopo la caccia ci davano le uova all'ora del té e ci facevano riposare per qualche ora .. Invece dopo che hai fatto le faccende di casa... tutti si aspettano che tu vada avanti come se non fosse successo nulla di speciale.
Per questo Dio non ha voluto che fossi una moglie, ma una puledra fuggiasca.
Si è fatto troppo tardi, ed il treno vicino alla finestra avanza nella notte ... rivedo la mia vita senza un grande amore, né una grande felicità... un successo tutto sommato.
Il treno rallenta e noto nello scompartimento Parigi-Milano tre grossi francesi dormienti e una donna piangente in piena solitudine... sorrido... e in un attimo è mattina.
La mattina presto la città ha un aspetto allegro e indaffarato. Una promessa di cose deliziose che verranno, un profumo ottimista di caffè e croissants, che non si trova altrove. 
La gente accoglie il nuovo giorno come se avesse la certezza che le piacerà. C'è l'orchestra dei clacsons, il fischio dei vigili.
E io?...
Io mi unirò virtualmente a coloro che hanno passato la notte nei locali notturni e andrò finalmente a riposare.

Inizio a pregare: «Ave Maria, gratia piena, dominus tecum... ».

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